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Lo chiamano Marekiaro, anche se è nato e cresciuto ai piedi dei Carpazi, nella città slovacca di Banská Bystrica. È stato il capitano del Napoli di Benítez e del Napoli di Sarri. Dopo undici anni da protagonista è stato a un passo dall'addio, ma ora è pronto a guidare in campo il nuovo Napoli di Carlo Ancelotti. Uno dopo l'altro, Marek Hamsik ha battuto tutti i record individuali per un calciatore del Napoli: ha superato persino il più forte di tutti, il dios del calcio Diego Armando Maradona, per numero di gol segnati con la maglia azzurra. Una maglia che si è cucito addosso resistendo alle sirene dei club più ricchi e titolati, perché più dei soldi e dei trofei conta quello che resta nel cuore. Giocare nel Napoli significa giocare per tutta la città: Marekiaro, come racconta Maurizio de Giovanni nel testo che accompagna questa autobiografia, è il Capitano della città, un uomo in missione per conto del suo popolo. Con poche parole e molti fatti - con l'esempio dimostrato sul campo - Hamsik ha conquistato Napoli e se ne è fatto conquistare. In queste pagine racconta la sua storia: il calcio nel destino, i sacrifici dei genitori, l'amore precoce e incondizionato per il pallone, il rapporto con la famiglia e la gente comune di Napoli, oltre che con i compagni e gli allenatori, le partite memorabili, i gol, le gioie e le delusioni di una carriera straordinaria, vissuta con serenità e umiltà in ogni sua tappa. Marekiaro è un uomo che davanti a uno striscione, un murales o un coro a lui dedicato reagisce imbarazzato, chiedendosi come può ricambiare l'affetto e le speranze di Napoli; un calciatore che ha saputo conciliare geometrie e creatività, rigore tattico e intuizione, timidezza e audacia per diventare un capitano vero, un leader a cresta alta.